Giochi da tavolo: per bambini da 3 a 99 anni, cominciare presto si può!

Giochi da tavolo: per bambini da 3 a 99 anni, cominciare presto si può!

Spesso si considerano i giochi da tavolo come un’attività per i più grandicelli: un bambino di tre anni sarà in grado di rispettare le regole? Stare seduto a giocare? Concentrarsi per 10 minuti?

Vi raccontiamo la nostra esperienza. Abbiamo provato a presentare ai nostri figli Pietro e Matteo giochi da tavolo semplici e adatti a loro fin da quando avevano 2 anni e mezzo. Poi visto che si appassionavano e l’esperimento dava buoni risultati abbiamo iniziato a proporli anche in negozio, durante le giornate-gioco organizzate per i bambini più grandi. Proprio durante questi eventi ci siamo accorti che anche i più piccoli, finita una partita non vedevano l’ora di ricominciare, meravigliando anche i genitori più scettici. I giochi da tavolo pensati e studiati per i più piccoli sono giochi molto semplici, con disegni colorati e accattivanti e con una “storia” alla base che spesso nasconde il difficile mondo delle regole, dei turni e della questione vincita/perdita. Si tratta di “primi giochi di società” che permettono ai bambini di sperimentare condivisione, confronto e socializzazione. Si impara a stare insieme e a rispettarsi, fin da piccoli. Ecco perchè, forti di questa valenza educativa, in Germania le scuole dell’infanzia hanno voluto e introdotto nella loro programmazione alcuni giochi da tavolo sin dai 3 anni: giochi di percorso, di memoria, di attenzione e soprattutto giochi cooperativi dove si vince o si perde tutti insieme. Questo crea nei bambini un grande spirito di comunità, si sentono uniti verso un fine comune, l’approccio alle regole avviene in maniera semplice e naturale, senza saperlo stanno già imparando tanto!

Noi genitori come possiamo accompagnarli? Beh, all’inizio c’è bisogno di molta pazienza: siamo noi ad introdurre i bambini al gioco, con la dinamica delle regole tutta nuova per loro. Occorre imparare a riconoscere e rispettare i loro tempi di apprendimento, questo significa anche osservarli e smettere quando il bambino non manifesta più interesse. Poi, non meno importante, dobbiamo scegliere sempre il gioco adatto all’età così non si rischia di farlo sentire frustrato o annoiato. Con questi pochi accorgimenti magari scoprirete che anche i bambini apparentemente più disinteressati o irrequieti possono divertirsi in un modo tutto nuovo e diverso.

Quindi il nostro consiglio è: sperimentate e provateci, fin da piccoli!

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