Ancora ricordo come ti ho trovato. Navigavo sul web alla ricerca di un gioco naturale e “nuovo” per Matteo, il mio secondogenito. Matteo non ha mai preso il ciuccio, si è affezionato a tanti doudou diversi ma a nessuno in particolare, da piccolissimo non era interessato a niente se non alla “poppa” della sua mamma e volevo cercare per lui un gioco che diventasse inseparabile, gradito, apprezzato e che potesse confortarlo quando io non c’ero. Navigavo sul web, appunto, quando improvvisamente mi è apparsa un’immagine di Sophie. Non la conoscevo, non sapevo quanto fosse già famosa nel mondo, ma quelle macchioline e quel musetto mi hanno colpito: allora ho iniziato a leggere, a passare da un forum all’altro e piano piano mi sono accorta di quanto fosse speciale.
Ho scoperto che è nata nel 1961 a Parigi per mano del Signor Rampeau che decise un giorno di fabbricare un gioco in caucciù decisamente diverso dagli altri, dedicato ai bambini che mettono i loro primi denti, e al loro bisogno di mordicchiare in completa sicurezza. La giraffa col suo lungo collo e la deliziosa aria esotica gli parve l’ideale per la percezione di bambini così piccoli. Scoprì mano a mano che il progetto prendeva forma che Sophie poteva diventare più di un semplice gioco da mordicchiare: la sua idea era quella di renderla un giocattolo che potesse stimolare i cinque sensi. Ecco allora che l’attenzione per i materiali e i dettagli divennero cruciali.
La pelle di Sophie doveva essere morbida e vellutata, come quella della mamma, così da poter stimolare il tatto. Un delicato fischietto all’interno permetteva alla giraffina di interessare l’udito dei piccoli diventando ancora più giocosa: il bambino scopriva che, se premuta, Sophie emetteva un suono… ecco come funziona la relazione causa-effetto!
Per la vista non bastava solo il suo tenero design, Sophie doveva diventare un gioco familiare, rassicurante e immediatamente riconoscibile: le macchioline con i coloranti alimentari furono la soluzione! Per i neonati e tutti i piccoli in generale la sperimentazione però passa anche dalla bocca: bisognava anche pensare al gusto. La gomma 100% naturale era perfetta: Sophie poteva essere mordicchiata in tutta sicurezza. Grazie alla sua morbidezza e alle sue parti da mordere (orecchie, collo, zampine) riusciva a lenire i fastidi alle gengive del neonato.
A questo punto al Signor Rampeau mancava solo l’olfatto e si poteva lavorare con naturalezza anche su questo aspetto: Sophie venne dotata di un profumo alla vaniglia unico e facilmente identificabile per il bebè. Il suo odore era rassicurante.
E’ tutto questo che ha reso Sophie la giraffina più celebre del mondo: un gioco venduto in milioni di esemplari, che nel tempo ha vinto moltissimi premi e riconoscimenti internazionali e che in Francia è divenuta il regalo nascita e di “benvenuto alla vita” per eccellenza.
Ancora oggi Sophie la Girafe viene prodotta artigianalmente e per realizzarla occorrono più di quattordici operazioni manuali con materiali di prima qualità, naturali, atossici e resistenti. Il suo successo sta anche nel processo di fabbricazione, un segreto conservato con cura nella fabbrica del’Alta Savoia.
Ecco cosa ho scoperto quel giorno, ecco perché l’ho voluta fortemente per il mio Matteo e per il nostro negozio.