C’erano una volta giochi di un tempo come il teatro. C’erano e per fortuna ritornano: giochi tradizionali di cui forse un po’ si erano perse le tracce ma che negli ultimi anni si stanno riaffacciando nelle vite dei nostri bambini. L’offerta di laboratori teatrali e giochi a tema teatro è aumentata negli anni, le scuole promuovono e offrono attività incentrate sulla recitazione, numerose associazioni teatrali nascono ogni mese e sempre più genitori scelgono e regalano piccoli teatri e marionette ai loro figli. I nonni si prestano a fare gli spettatori e così fra le attività ludiche dei bambini vanno spesso in scena storie e vicende fantastiche. Attraverso la narrazione i bambini spesso riescono ad esprimere ciò che hanno dentro, le loro emozioni, stati d’animo, sensazioni, senza doversi preoccupare del giudizio di chi ascolta perché in realtà quella che stanno vivendo è la storia del personaggio, non la loro. Stando dietro le quinte hanno la possibilità di passare agli spettatori quel messaggio che per vergogna, timidezza o timore del giudizio tengono dentro. Un effetto magico e sorprendente, un gioco educativo con la E maiuscola perché permette ai piccoli di essere narratori e protagonisti delle storie, delle loro storie: decidono i tempi, scelgono i personaggi, le avventure e il finale.
Ecco allora che il gioco si rivela un esercizio importante, un momento di crescita, un’occasione per esprimersi ed essere, attraverso le vesti di qualcun’ altro, sé stessi. Ma non è tutto. Il teatro è un’opportunità per condividere, che gratifica e avvicina perché in maniera silenziosa e velata ci parla tanto di quegli eroici personaggi saliti sul palco.
Molte aziende produttrici di giochi ne hanno riconosciuto le potenzialità e hanno creato vere e proprie linee ispirate al mondo del teatro: oltre alle versioni tradizionali (per noi) con marionette e burattini hanno deciso di realizzare e diffondere anche versioni meno conosciute. Un esempio è il teatro delle ombre cinesi.
Questo tipo di teatro nasce come una forma d’arte, e anch’esso può vantare una lunghissima tradizione: lo spettacolo anticamente veniva svolto in teatrini ambulanti che si spostavano da un paese all’altro. Nella rappresentazione le figure non si vedono direttamente ma appaiono solo le ombre: lo spettatore si pone davanti a uno schermo semi-trasparente dietro al quale gli attori manovrano le figure e recitano le parti. Una fonte di luce proietta le ombre sullo schermo con l’effetto di ingigantire e animare le figure.
Il gioco non è altro che un “lenzuolo” bianco tutto da raccontare: ascoltare e saper cogliere il “detto” e il non “detto” è una grande occasione anche per noi genitori. Per cui, evviva il teatro!
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