Se ne sente parlare sempre più spesso, sono termini sempre più comuni e familiari tra genitori. Ma cosa sono i giochi in filosofia Montessori? E perché hanno un numero sempre maggiore di estimatori? Maria Montessori, è stata un’educatrice e pedagogista di inizio ‘900 molto innovativa per i suoi metodi e le sue idee. A lei e Steiner, filosofo e pedagogista austriaco, si deve un grande merito per quanto concerne il grande cambiamento che hanno apportato alla pedagogia e all’approccio educativo con i bambini e ragazzi. Grazie a loro è mutata la concezione del bambino: considerato prima una pagina bianca, da riempire di nozioni e da educare, da controllare, inquadrare secondo le volontà dell’adulto, divenuto poi un individuo che in sé ha già delle potenzialità, dei talenti, dei doni che lo renderanno un adulto consapevole e autonomo.
Secondo queste nuove concezioni la scuola raggiunge il suo massimo obiettivo aiutando ogni bambino a trovare il SUO talento specifico, nell’aiutarlo a diventare sempre più autonomo, integrato nelle relazioni sociali e sempre più rispettoso di sé e dell’altro. Considerazioni non da poco, soprattutto perché sono loro, i bambini ad essere al centro di tutto: questo permette loro di essere liberi, di prendere decisioni, fare esperienze sempre nel rispetto di sé stessi e degli altri. Il metodo così come i giochi, di cui vi parlerò a breve, non devono puntare ai risultati ma allo sviluppo delle loro capacità (il risultato poi arriva), dare ai piccoli fiducia: questo credo sintetizzi bene tutto.
Consapevoli di tutto ciò ecco che il gioco diventa per i bambini uno strumento di massima espressione, un mezzo attraverso il quale manifestarsi nella libertà più totale, creare, inventare, sperimentare… Non c’è un giusto o sbagliato: c’è la mia esperienza in quel momento, in quel luogo e con quegli strumenti.
Ma allora cosa sono questi giochi??? In realtà niente di difficile o estraneo alla nostra quotidianità: sono giochi concepiti per fare esperienza, favorire la creatività e la fantasia, sviluppare la manualità. Giochi che rendono i bambini indipendenti nel “loro fare” e facilitano l’acquisizione dei concetti di forma, colore, dimensione, materiale ed equilibrio. Molto spesso sono giochi liberi, non guidati.
Qualche esempio? Costruzioni pensate per le mani dei più piccoli, giochi tattili, carte tematiche con le quali imparare nomi e figure, tappeti sensoriali, sonagli fra i più svariati, perle o costruzioni da infilare in sequenza, pesca magnetica ed esperienze esperienze esperienze… perché secondo me (mamma) il segreto del successo di una buona attività ludico-educativa è giocare, sperimentare ed apprendere.
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